cannolo siciliano

Un cannolo alla ricotta per la Zecca dello Stato

Il gusto del valore: anche la Zecca dello Stato omaggia la cultura enogastronomica italiana con la nuova collezione numismatica

Con un cannolo e un calice di passito, la Zecca dello Stato ha deciso di omaggiare la Sicilia e il suo eccezionale patrimonio enogastronomico. Le eccellenze sicule, amate nel mondo intero, sono state impresse nelle monete da cinque euro. In seno alla nuova collezione numismatica 2021. Sull’altro lato della moneta, invece, è stato raffigurato il Tempio della Concordia nella suggestiva Valle dei Templi di Agrigento.

Cannolo e Passito: collezione 2021

Una collezione, quella di quest’anno, che include ben 15 soggetti ispirati alla storia, alla scienza, all’arte, al mondo dello sport e alla tradizione culinaria della nostra nazione. Nelle nuove monete coniate dalla Zecca c’è, tuttavia, anche un omaggio all’Emilia-Romagna. Un’altra moneta da 5 euro porta, infatti, impressi i celebri tortellini e un calice di Lambrusco.

Un omaggio alla Sicilia

Le monete dedicate alla Sicilia e all’Emilia-Romagna – ha spiegato l’ex Ministro per le Politiche Agricole Pecoraro Scanio durante la presentazione della collezione – sono un tributo a due regioni ricche di storia e cultura. Ma anche di una tradizione agroalimentare eccezionale. Gli agricoltori che realizzano prodotti di grande qualità e tutti gli artigiani che li trasformano in eccellenze enogastronomiche meritano il plauso e l’amore di tutto il Paese”.

Il Cannolo di Cicerone

Parlando ancora del tributo al patrimonio enogastronomico siciliano la scelta caduta sul celebre dolce alla ricotta riporta alla mente addirittura Cicerone. Il grande oratore, durante un viaggio nell’isola nel 70 a.C., fu letteralmente conquistato da un “Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus”. Ovvero, un tubo di farina ripieno di morbida crema di latte. Per quanto riguarda il passito, invece, c’è da dire che si tratta di un vino liquoroso famosissimo, nella fattispecie, il “Passito di Pantelleria DOC”, prodotto dalle uve Zibibbo, ha il nome che deriva dalla parola araba zabīb che significa “uva secca”. Come si può notare, la storia è tanta… ma il gusto non è da meno.

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