La tradizione napoletana lo impone. Alla vigilia di Natale, ma anche a quella di Capodanno, si mangia la pizza fritta. Infatti, per tenersi “leggeri” per il cenone, a Napoli c’è l’usanza che il 24 dicembre la si acquisti o la si prepari a casa, al posto della più corposa pizza di scarole, che viene riservata per la cena.
Origini della pizza fritta
La pizza fritta nasce come cibo per i poveri della Napoli antica, i quali, non potendosi permettere la pizza “altolocata”, quella cotta in forno, ripiegavano sulla versione fritta, decisamente più economica. Anticamente veniva venduta dalle mogli e figlie dei pizzaioli che, per contribuire all’economia domestica, friggevano gli impasti preparati dai mariti e, con un “bancariello” fuori ai vasci (ossia i bassi), li vendevano vuoti o ripieni ai nullatenenti del quartiere. Le chiamavano “pizze a ogge a otto” perchè la pizzaiola appuntava su un quadernetto il nome del cliente, che aveva otto giorni di tempo per racimolare i soldi e saldare il conto. Tale usanza è riportata nel film di Vittorio De Sica del 1954 “L’oro di Napoli” con Sophia Loren.
Alla fine della seconda guerra mondiale, Napoli versava in condizioni di povertà assoluta.
Anche la comune pizza al forno era ormai diventata un cibo riservato a pochi, idem il condimento di difficile reperibilità. I napoletani ebbero così l’idea di creare una diversa versione pizza classica, farcendone l’impasto con ingredienti molto più comuni quali la ricotta, i cicoli di maiale e il pepe e friggendola invece di cuocerla al forno.
Perché si mangia la pizza fritta alla Viglia?
La Tradizione vuole che la sera della Vigilia si mangi di magro, tutto a base di pesce e verdure per prepararsi “lo stomaco” per il pranzo abbondante e a base di carne del giorno di Natale. Quindi, in previsione del cenone i napoletani si inventarono una portata adeguata per il pranzo, ovvero la pizza fritta.
Oggi la pizza fritta a Napoli è un’istituzione, non c’è turista o visitatore che non l’abbia assaggiata almeno una volta nella sua vita. Ripiena e bianca con cicoli e ricotta, con il pomodoro o con le scarole. La si può trovare in numerose friggitorie del centro storico.
E a chi non piace – ma difficile- c’è la pizza di scarole.