Se la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi testimonia l’importanza di una riapertura della ristorazione a beneficio di una nazione che non riesce più a sostenere la sofferenza dell’anno appena concluso. Anche Unionbirrai si unisce all’appello. Nella quotidianità, infatti, il piacere della ristorazione ha ricoperto un ruolo sempre fondamentale e la ricomparsa della più semplice e agognata normalità non potrebbe mai prescindere dal ritorno a tavola, o perché no…anche al bancone!
Unionbirrai: l’appello
Ed è proprio per questo che Unionbirrai sceglie di esporsi. L’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, sostenendo l’appello di FIPE e Fiepet al MISE, decide dunque di richiedere l’apertura degli esercizi in tutta sicurezza. Occorre, di fatto, la definizione di un programma che conduca ad una riapertura graduale e che garantisca tanto la sicurezza dell’individuo quanto il lavoro dei pubblici esercizi, soprattutto se si considera il rischio per un settore così importante.
La birra artigianale è a rischio…
Le restrizioni e le limitazioni del 2020-21 hanno tristemente condizionato la produzione della buona birra artigianale. Si tratta, infatti, di settore contraddistinto da una shelf life estremamente ridotta da destinarsi perlopiù a ristoranti e pub e di cui non ci si può assolutamente permettere il totale collasso. Dopotutto, quello della birra artigianale è pur sempre un importante patrimonio culturale da preservare e tutelare.
L’intervento del direttore generale Unionbirrai
Vittorio Ferraris , direttore generale Unionbirrai, a tal proposito ha sottolineato: “La crisi dei pubblici esercizi è strettamente collegata a quella della birra artigianale. Alcune limitazioni, come ad esempio il divieto di asporto dopo le 18, hanno solo spostato l’acquisto di bevande e probabilmente anche la possibilità di assembramenti, favorendo di fatto la grande distribuzione e aumentando ancor di più le difficoltà di un mercato, quello della birra artigianale, per natura molto diverso dall’industriale. Motivo per cui da tempo ci stiamo battendo affinché piccoli birrifici indipendenti e industrie siano identificati da codici Ateco differenti e, in condivisione con le altre associazioni direttamente coinvolte nella filiera, riteniamo favorevole il superamento del criterio legato ai codici Ateco per identificare la platea di beneficiari di ristori”
Una sinergica azione per la salvaguardia della filiera
Ed è proprio su questo tema che è andato ad incentrarsi l’incontro tra Mauro Bussoni, Segretario Nazionale di Confesercenti, e Marco Pasi, Direttore di Confesercenti Emila-Romagna. Meeting dal quale si è evinta l’importanza e l’urgenza di una sinergica azione che aiuti il settore in questa critica fase. Lavorare per un obiettivo comune che miri alla salvaguardia e alla valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti nella filiera dovrebbe, dunque, essere il primo passo per una pronta risoluzione.
Un unico e comune appello per il beneficio del settore e, soprattutto, dei suoi devotissimi cittadini.