Dopo tanta gavetta e l’apertura a Roma della pizzeria Sforno, il successo di Stefano Callegari inizia a brillare anche in America. Ebbene sì! Perché l’ormai celeberrima tradizione del Trapizzino di Callegari non solo ha conquistato tutta Italia, ma addirittura è arrivata anche negli USA. Ecco il suo racconto.
Stefano Callegari: una storia d’amore come poche
Approdata nel nuovo mondo ma iniziata, come nelle più romantiche storie d’amore, proprio nel nostro paese, l’arte bianca di Stefano Callegari è, a tutti gli effetti, un avvincente e appassionato racconto di cui narrare gesta, ma soprattutto… tantissimi sentimenti. Con uno degli esordi tra i più classici e belli, quella del Callegari è di fatto una vera storia di passione nata da una luminosa scintilla di cui lo stesso Stefano Callegari ama infatti raccontare:” Ho cominciato da appassionato, cliente, curioso. Ho fatto il pizzaiolo da ragazzo, poi ho fatto altro nella vita. Alla fine sono tornato a quella che era la mia prima passione: il mondo della pizza”.
La Storia di Stefano Callegari
Un settore, quello esplorato da Stefano Callegari, che pur radicando le proprie origini nella semplicità più raffinata di una passione giovanile ha saputo ben presto ripagare il maestro pizzaiolo con meravigliose soddisfazioni. “Quando ho aperto il primo locale — racconta infatti Stefano — la mia pizza Cacio e pepe ha fatto parlare molto di sé, per via della cottura… con il ghiaccio. La prima insegna è stata Sforno, che ho aperto nell’ottobre 2005 a Cinecittà. Essendo vicino alla Roma-Napoli, mi piace pensare che lì arrivi un po’ di “magma” direttamente del Vesuvio”.
Stefano Callegari: da Sforno a Trapizzino
Un’insegna particolarmente significativa, quella di Sforno, che ha saputo tuttavia fungere da madre premurosa per ulteriori e gustosissime realtà di cui lo stesso Stefano Callegari racconta: “Ho diversificato il prodotto con grandi risultati. Trapizzino, per esempio, nasce semplicemente dalla mia golosità, dalla voglia di mettere la cucina romana dentro la pizza bianca. Non sopra, perché si asciuga, e non dentro, perché ci sarebbe stato il problema della fuoriuscita dei vari sughetti. Alla fine ho pensato all’angolo. Così è nato il primo locale. In breve tempo capii tutte le potenzialità di crescita”.
La gustosissima realtà del Trapizzino
Quella di Trapizzino è di fatto una gustosissima realtà arrivata a contare ben quindici locali in totale. “Gli ultimi due locali li abbiamo aperti a Milano proprio quest’anno — spiega infatti Callegari a proposito — Siamo arrivati a un totale di quindici, compreso quello di New York. L’offerta gastronomica è una costante: trapizzini, supplì e dolci. Ogni locale però riesce adattarsi bene al contesto: c’è quello piccolo in cui si entra, si ordina e si esce per consumarlo in versione street food, come a Ponte Milvio a Roma o sui Navigli a Milano; c’è quello ampio, con servizio al tavolo e vineria, come in piazza Carlina a Torino, in piazza Trilussa a Roma e in Porta Romana a Milano”.
Le pizzerie di Callegari
Non solo Trapizzino tuttavia. Ci sono anche le altre pizzerie di Callegari a brillare di altrettanto goloso ed eccezionale successo. “Io mi diverto a fare la pizza — racconta infatti Stefano — Il locale di Sforno è stato rinnovato da poco e l’offerta è composta per lo più da fritti e pizza in forno a legna.
Oltre i confini del gusto!
Ma non solo. “C’è poi c’è Tonda — aggiunge Stefano Callegari — una pizzeria classica dove si trovano anche fritti e il trapizzino servito al tavolo. Segue poi Sbanco, più incentrato sulla birra artigianale, basti pensare che c’è un bancone di 12 metri con 15 quindici spine di birrifici indipendenti, forno a legna e una tendenza a friggere un po’ tutto e, infine, in quel di Roma ho anche Maccaré e Lievito, con cui collaboro in qualità sia di consulente che di amico”.
s.g