Potrà sembrare un po’ ripetitiva come affermazione oramai, ma più passano i giorni e più ci si rende conto di come alcune persone abbiano avuto la capacità di trasformare l’emergenza in un’opportunità. L’ennesima piacevole conferma l’abbiamo avuta la settimana scorsa, andando a cena da Spiazzo, la pizzeria di Alessio Mattaccini. A pochi passi dal “Ponte di Ferro” (i romani e i residenti del quartiere Ostiense avranno ben presenti le coordinate), alcuni metri sotto il livello della strada è rinata una bellissima piazza fatta di luci, musica, cocktail e buon cibo. I rapporti di “buon vicinato” con gli altri locali hanno permesso di creare un’atmosfera davvero affascinante, una vera e propria oasi della socialità nella quale naturalmente la pizza ha un ruolo fondamentale.
L’evoluzione di Spiazzo
L’avventura di Spiazzo ha inizio nel 2016 quando i due fratelli Alessio e Fabio Mattaccini decidono di onorare la loro comune passione per l’arte bianca, aprendo un format incentrato sulla stagionalità e qualità delle materie prime, sull’originalità dell’offerta e sull’incredibile croccantezza degli impasti, lungamente lievitati, cui viene riservata un’attenzione certosina in termini di metodologia, maturazione e selezione delle farine. Dopo l’ottimo lavoro svolto nei primi anni che ha consentito loro di farsi conoscere ed apprezzare a Roma (e non solo), l’emergenza sanitaria ha cambiato le carte in tavola, ma Alessio ha deciso di impiegare il tanto, troppo, tempo a disposizione in maniera proficua: “Ho sfruttato il tempo a disposizione per studiare e sperimentare, per capire lo stato dell’arte della pizza, vedere quali proposte gastronomiche erano più interessanti. Ho lavorato sugli impasti per modificarli ed ottimizzarli, in modo da poter rendere ancora più appetibile il nostro menu. Ma la pausa forza è stata importanza sotto molti punti di vista, perché mi ha permesso di scoprire l’importanza del tempo ed il valore della famiglia”.
L’emergenza quale opportunità, in un primo momento per completare la propria conoscenza di impasti e materie prime, ora perché le disposizioni hanno permesso ad Alessio di strutturare uno spazio all’aperto con pochi eguali: “Lavorare all’aperto per noi è una bella occasione, perché ci ha consentito di aumentare da 70 a 100 i coperti in esterno, molto più numerosi di quelli all’interno (circa 60), e qui si è creata una bella piazza ricca di musica e buon cibo, anche grazie ai gestori degli altri locali. Si è creata una naturale sintonia che sta portando valore aggiunto a tutti noi”.
Classica, Spiazzante, al Ruoto
Abbiamo parlato in precedenza di impasti, e non di impasto, perché il punto di forza di Spiazzo è rappresentato dalle tre differenti versioni di pizze presenti in carta: la Classica, caratterizzata da una piacevole croccantezza, la Spiazzante basata sull’impasto della Pala romana ma stesa in versione tonda, ed infine la versione al Ruoto, un riuscito connubio tra leggerezza e gusto. Tre lavorazioni diverse, tre cotture differenti, tre modi di pensare la pizza legati dallo stile di Alessio ma al tempo stesso con caratteristiche uniche per ogni tipologia. “La parte croccante è la nostra firma, ma ci lavoriamo senza estremismi, per donare piacevolezza senza rischiare di seccare oltremodo la pizza. La nostra clientela è molto affezionata alla pizza al ruoto perché riesce a sorprendere per consistenza e gusto, ma la vera novità sono le Spiazzanti, che mi permettono di proporre l’impasto della pala romana a cui sono affezionato, con una nuova forma e con condimenti ottenuti da materie prime ricercate con grande meticolosità”.
La prova d’assaggio
Dopo tante parlare di pizze è necessario però spendere alcune parole per l’offerta dei fritti di Spiazzo, una selezione di Supplì e Lingotti, “drammatici” (nell’accezione positiva del termine) parallelepipedi carichi di sapore, provati nelle versioni con Ricotta e nduja, alle Patate ed alla Parmigiana, ma in tavola sono giunti anche Supplì classici e con la Nduja. Ottima frittura, buon equilibrio di sapori, il modo migliore per avvicinarci all’assaggio delle pizze. La prima è una classica con Alici e scarola, che evidenza la forte ma controllata componente croccante e la piacevolezza al palato della nota combinazione di sapori; è poi il turno della Spiazzante, la Margheritissima (con burrata), un bel gioco che consente ad Alessio di proporre una fedele riproduzione della pala romana in versione tonda, leggera, croccante, gustosa. Infine la chiusura con due pizze al ruoto, prima una eccellente Marinara con l’aglio rosso di Nubia che dona grande profumo ed un gusto che non infastidisce, quindi una versione con Asparagi, burrata, nduja e cioccolato, altra prelibatezza che aggiunge un’altra nota di sapore ad una bella serata all’insegna della pizza.
l.s.