Sostenibilità, premiumization, acquisti online e preferenza per i vini a bassa gradazione alcolica sono i trend vino 2022.
Il tutto si innesta in un contesto in cui a tenere banco è il boom dei rincari, dalle materie prime fondamentali per il confezionamento.
Dal vetro, le etichette, fino ai trasporti, con un’impennata delle tariffe per i container. Ciò unitamente ai risultati di una vendemmia di qualità ma dalle rese più contenute. Che porterà inevitabilmente ad una variazione dei prezzi da gestire con particolare attenzione.
Trend vino e Sostenibilità: più attenzione al packaging e alla comunicazione
Il trend vino per eccellenza è nella sostenibilità.
Infatti le pressanti sollecitazioni da parte dei governi per un impegno rivoluzionario in termini di responsabilità ambientale e sociale, richiedono uno sforzo delle aziende vitivinicole per migliorare non solo la sostanza ma anche l’immagine del settore.
Tutto ciò dovrebbe tradursi in una tendenza che spinga a rimodulare non solo aspetti legati alla gestione di vigna e cantina. Ma anche scelte che riguardano il packaging e la comunicazione del comparto.
Sul fronte della produzione continueranno a crescere i numeri dei vini biologici, biodinamici, vegani e naturali. In quanto a packaging, il trend è la riduzione del peso degli imballaggi in vetro.
Uno sforzo sarà richiesto anche al segmento dei vini di lusso, che dovrà dare segnali forti della capacità di interpretare un cambiamento in nome della sostenibilità.
Infatti la sfida sarà immaginare un packaging che sia al tempo stesso rispettoso dei principi che ispirano le nuove generazioni. Però senza compromettere la percezione della qualità del prodotto.
Per quanto attiene la comunicazione, l’attenzione alla sostenibilità continuerà a coinvolgere anche il mondo delle guide. Ciò con l’istituzione di premi dedicati e ispirati ai valori legati all’ambiente e alla sua difesa.
Premiumization e acquisti online: due trend vino 2022
Il fenomeno della premiumization, già noto e diffuso prima dell’avvento pandemia, ma sostenuto dagli effetti dell’emergenza sanitaria che hanno portato ad una migrazione del budget dalle spese per viaggi e consumi fuori casa a quelli verso prodotti di qualità da godere entro le mura domestiche, continuerà a spingere il mercato verso un minor consumo di vino ma con un orientamento più forte verso prodotti di fascia più alta.
A determinare il consolidamento del fenomeno sarebbero il peso crescente sui mercati del vino dei Millenials, sostenitori della filosofia del bere meno e meglio, la ritrosia dei Boomers a tornare a viaggiare e a consumare fuori casa, e il boom dei rincari con la ricaduta che si aspetta sul comparto.
Anche la crescita degli acquisti online proseguirà nel 2022, seppure con percentuali diverse rispetto al 2020 e al 2021.
Il rapporto dei consumatori con le piattaforme e le enoteche virtuali si consoliderà, dal momento che le stesse sono considerate ormai un affidabile punto di riferimento, anche per accedere a produzioni difficili da reperire sul proprio territorio o per l’acquisto di bottiglie di nicchia e di pregio.
Attenzione alla gradazione alcolica del vino
L’attenzione crescente alla salute, ha portato ad una preferenza crescente per i vini a bassa gradazione alcolica, superando anche il luogo comune che vedeva l’associazione diretta tra grado alcolico elevato e qualità del vino.
Il trend sembra destinato ad essere confermato anche nel 2022 e tale ‘contenimento’ potrebbe riguardare anche lavorazione, tempi di vendemmia, e tecniche poco invasive riescono ad essere particolarmente espressivi.