Che la storia della gloriosa Napoli fosse segnata da ben più di un’antica e nobile dinastia era cosa risaputa. Ma che le pagine della storia della gastronomia partenopea brillassero anche per un’altrettanto saporita e illustre stirpe del gusto di cui narrare nuove gesta, forse, un po’ meno. Con i celeberrimi Mattozzi si sta, infatti, per segnare proprio una nuova svolta nella cronaca della bella Partenope. Una nuovissima e avvincente pagina di un racconto che potrà presto allietare tutti gli animi più appassionati della propria bellissima terra e, soprattutto, della sua più eccezionale e inimitabile tradizione culinaria.
Mattozzi: la più antica dinastia del gusto
I Mattozzi, nel campo della pizza e dell’antichissima tradizione gastronomica partenopea, rappresentano di fatto una delle famiglie più antiche di Napoli. Forse anche la più antica in assoluto. Una vera e propria dinastia che, sul finire del 1800, seppe creare in città non solo una nuovissima, felice e significativa realtà. Ma anche a suddividerla in ulteriori e fiorite ramificazioni che avrebbero poi abbellito non solo la Napoli più popolare e nascosta, quella del suo prolifico e tanto famoso ventre, ma anche quella più nobile e famosa come quella di via Filangieri e di una nuovissima e illustre meta da scoprire proprio nei prossimi giorni.
La nuova conquista della storia Mattozzi
Ebbene sì, perché Via Filangieri non rappresenta l’ultima gloriosa conquista della tanto nobile quanto coraggiosa casata Mattozzi. Nei domini della storica stirpe del gusto sta infatti per aggiungersi, proprio in questi giorni, una nuovissima location. Un’ultima e saporitissima tappa che andrà dunque ad aggiornare le gustosissima vicende di una meravigliosa storia che parte nel lontanissimo primo dopoguerra e di cui lo stesso erede Eugenio Mattozzi racconta.
Un racconto, una tradizione, una famiglia!
La prima pizzeria Mattozzi fu fondata nel 1852 dal bisnonno Luigi, nella zona dei Banchi Nuovi, nel cuore antico di Napoli. I suoi numerosi figli poi, all’inizio del Novecento, aprirono ristoranti e pizzerie praticamente in tutti i quartieri di Napoli, dal Vomero al Centro Storico, alla zona Porto. C’era inoltre una famosa pizzeria a via Depretis, di cui è rimasta un’affascinante testimonianza fotografica, e successivamente il ristorante a via Marchese Campodisola che adesso è il prestigioso “Europeo” di Alfonso. Fu proprio grazie alla qualità e alla bontà delle pizze, fra il Primo e il Secondo dopoguerra, che i Mattozzi divennero quindi famosissimi, tanto che lo stesso cognome venne immediatamente associato alla parola “Pizza”. “L’olio era buono, l’impasto a mano sopraffino – racconta infatti Eugenio – e così man mano la storia Mattozzi iniziò a crescere ulteriormente”.
La grande espansione della tradizione
“Nell’arco di vent’anni poi – racconta Eugenio – mio padre Luigi aprì ancora altre ristoranti e pizzerie Mattozzi: a piazza Nicola Amore, nel bellissimo quartiere di Posillipo, sull’isola di Ischia ed in via Filangieri”. “Quella di via Filangieri, è inoltre una sede particolarmente importante e significativa” spiega ulteriormente l’erede Mattozzi. Una sede, situata in una delle zone più eleganti di Napoli, che ad oggi, grazie ai figli Alfonso, Eugenio e Giuseppe porta dunque avanti, ed ulteriormente espande, la grande tradizione napoletana della pizza… e non solo.
La piacevolezza è per tutti
“Le esigenze dei napoletani sono sempre state il nostro obiettivo principale – racconta infatti Eugenio – anche per questo abbiamo deciso di espanderci in zone eleganti e non solo popolari.” Dal gusto e della piacevolezza dell’antica tradizione gastronomica napoletana nessuno deve essere escluso… e questo i Mattozzi lo hanno sempre saputo bene.
La forza dei piccoli segreti
L’invincibile forza insita anche negli antichi segreti di famiglia, testimoniata anche dalla costante espansione delle sedi, rappresenta dunque la tenacia, l’abilità e l’amore di una famiglia che fa della propria tradizione una continua base di partenza per un altrettanto glorioso futuro.“La nostra forza è nei piccoli segreti e nei trucchi per la preparazione della pizza dei nostri avi – spiega infatti a riguardo Eugenio – Proprio come quando si preparavano 500 pizze al giorno impastandole con le mani. I nostri antichi segreti custoditi sono per noi, di fatto, la base per ogni lavoro futuro”.
Mattozzi: la nuova sede in uno dei luoghi più belli di Napoli
Un lavoro futuro tenace e costante testimoniato anche dalla creazione di una nuova sede. Una nuovissima location su uno dei lungomari più caratteristici della nostra nazione che andrà dunque a saldare ulteriormente la bellezza di una tradizione culinaria con l’altrettanto significativa bellezza paesaggistica.
Una nuova collaborazione all’insegna del gusto
“Una nuova collaborazione con Romualdo e Roberto Loiacono – spiega infatti Mattozzi – andrà infatti ad arricchire una delle zone più belle di Napoli. Un piacere per gli occhi, dunque… per tutti i passanti, ma anche per il palato! – e continua – fidelizzeremo con le nostre tipiche bontà della tradizione una nuova fetta di pubblico, certo non quella dedita alla dieta o alla cucina light, ma sicuramente a quella più radicata e golosa della nostra terra!”.
Mattozzi: una cucina saporita
“Sarà una cucina saporita e bella tosta – scherza infatti il simpaticissimo Eugenio Mattozzi – una cucina a base di pizze tradizionali, ma anche e soprattutto di specialità tipiche della nostra cultura a tavola. – e continua – Il pubblico di questa nuova location non godrà dunque del mare semplicemente vedendolo, ma persino gustandolo!Piatti base quindi, piatti tipici, ma di cui mi il rigorosissimo punto forte sarà la più superba delle qualità”.
La vera differenza per Mattozzi
“Anche una semplice mozzarella da Mattozzi potrà fare la differenza – spiega infatti Eugenio – di base, in giro, si trovano sempre le stesse mozzarelle, ma bisogna scegliere la migliore per segnare realmente la differenza nella ristorazione! occorre persino tagliarla in un modo particolare. Proprio come per la preparazione del pesce! Occorrerà infatti anche in questo caso fare la differenza scegliendone la migliore qualità, e soprattutto, sublimarla cucinandola con il più giusto dei metodi. Anche la frittura di alici, di fatto, varia in base alla qualità scelta… ma anche per la sua preparazione in un olio di qualità e rigorosamente pulito. È il dettaglio – conclude Mattozzi – a fare la vera differenza!”.
Eredità culturale
Un’eredità, dunque, quella Mattozzi, che sa fare dei segreti della tradizione della propria famiglia una vera e propria eredità da tramandare. E persino un faro per poter guardare più lontano. Un’eredità non solo commerciale dunque, bensì culturale in grado di tenere, nel tempo, ancorata alla realtà Partenopea la più fedele proposta gastronomica firmata Mattozzi. “Un vero patrimonio – spiega infatti Eugenio – che ci aiuta dunque a crescere… e a farlo anche nel migliore dei modi. E cioè con la voglia di rispettare il passato e dare sempre il massimo per il futuro!.”
Mattozzi: impegno massimo e amore profondo
Una gloriosa eredità come quella di Mattozzi potrebbe infatti vivere di rendita e adagiarsi sugli allori delle proprie luminose e antiche gesta. Ma per Eugenio e la sua famiglia, invece, occorre sempre crescere! Crescere e migliorare nel nome di una tradizione e di cultura del gusto che merita e sempre meriterà l’impegno massimo e l’amore più profondo.
s.g