Color rame intenso e con un cappello di schiuma leggera, sentori di pasticceria e di panettone candito, una nota balsamica di aceto di birra, delicato e profumato di cereale. È la descrizione di Opera, la nuova birra Baladin, ideata da Teo Musso per la ristorazione, per creare un’esperienza gustativa data dall’unione di due prodotti della terra italiana: la birra artigianale Baladin e l’aceto di malto (da birra Baladin) affinato, in botti di rovere e acacia, nell’acetaia San Giacomo di Novellara.
Il birrificio di Piozzo sin dai suoi esordi si è proposto come un produttore di birra artigianale rivolta al mondo della ristorazione, proponendo birre equilibrate, gustose e ricche di profumi che potessero essere bevute da sole ma che si accompagnassero, completandosi, con il cibo. Opera (il cui nome è ispirato alle sinfonie musicali in cui l’unione di una moltitudine di note, crea un’unica opera armoniosa) è quindi l’ultimo tassello di una filosofia brassicola in costante evoluzione, che testimonia il cambiamento avvenuto per quel che concerne l’abbinamento birra-cibo da parte di ristoratori ed appassionati
Una birra che colpisce per pulizia e contemporanea complessità di aromi, con una nota acetica accompagnata da dolci sentori di paste secche e malto. Un prodotto differente dal resto della gamma Baladin, poiché per ragioni tecniche Opera non subisce il processo di seconda fermentazione al fine di evitare un eccessivo sviluppo della componente acetica.
L’amicizia di lunga data di due artigiani, Teo Musso e Andrea Bezzecchi, che amano trasformare i prodotti della terra italiana ha reso possibile la nascita di Opera. Bezzecchi, produttore di aceto Balsamico Tradizionale DOP e di altri aceti a lunga fermentazione, nella sua acetaia San Giacomo, ospitata nella Corte Fragosa a Novellara (Reggio Emilia), accudisce quotidianamente le botticelle che conservano il prezioso liquido e in cui trovano casa gli operosi e naturali, acetobatteri. Da tempo Teo Musso immaginava di creare un’acetaia per produrre aceto dalle sue birre tanto da pensare di utilizzare, per realizzarla, la Cantina Baladin o la soffitta del Baladin Open Garden.
Da questa unione è quindi nata la sfida di proporre una birra nuova, utilizzando una tecnica unica e che esprima profumi e gusti che possano stimolare la fantasia degli chef e di chi propone, al tavolo dei ristoranti, gli abbinamenti perfetti. Non parliamo di una birra da abbinare ad un determinato cibo o piatto, ma di un prodotto che sappia ispirare e che diventi, a tutti gli effetti, un elemento gastronomico. Una birra che ha l’ambizione di lasciare libera interpretazione allo chef per l’abbinamento, poiché grazie alle sue note aromatiche, Opera può accompagnare il quinto quarto come dolci cremosi.
l.s.