E se vi dicessi che il colore simbolo della pizza non è più il tipico color rosso pomodoro, ma una bella tonalità rosa intenso? Ebbene sì! Perché, ad oggi, il mondo della pizza non è più solamente legato alla figura del tipico pizzaiolo uomo, bensì ad una felicissima squadra di abilissime e giovanissime pizzaiole pronte a segnare la storia del gusto con quella meravigliosa sfumatura in più. Spicca, infatti, tra questa nuovissima e saporita quota rosa Michela Carbone, la giovanissima e dolcissima lady della miglior pizza napoletana.
Michela Carbone: quando il gioco diventa passione
Partenopea di nascita ma torinese d’adozione, Michela Carbone approccia sin da giovanissima alla nobile professione. “Questo mestiere è sempre stato presente nella mia vita – racconta infatti la bellissima Michela – tutto grazie al mio papà tra l’altro! che iniziò a praticare l’arte dell’impasto già da giovanissimo nel Vesuviano e che decise nel 2000, assieme alla mia mamma, di trasferirsi in Piemonte per aprire una propria pizzeria. Ci sono cresciuta in pizzeria – aggiunge infatti la giovane pizzaiola – Avevo solo 5 anni e l’impasto era già il mio gioco preferito! e dal 2014, dopo il diploma in ristorazione, decisi di dedicarmi totalmente a questo gioco divenuto ormai passione e alla pizzeria di famiglia Pizzeria Napoli”.
Amore e responsabilità
Un ruolo, quello del pizzaiolo, passato alla storia come tipicamente maschile; una professione poetica e che, per quanto ritenuta intensa , sa riempire ugualmente la giovane Michela di estremo orgoglio: “È una grande responsabilità per me assumere un ruolo di questo tipo – afferma infatti la Carbone – e per portarlo avanti ci metterò davvero tutta me stessa migliorando giorno dopo giorno. Molti pensano che sia un lavoro troppo faticoso per una donna, ma non è così, con la passione si può fare tutto ed io, che di passione ne ho davvero tanta, continuerò a seguire e perseguire la tradizione rispettando sempre tutti i requisiti della classica pizza napoletana”.
Michela e la seconda donna della sua vita
Una pizza, che forse già dal nome e come la stessa Michela racconta, suggerisce una natura ben diversa da quella a cui pare tradizionalmente legata. “La pizza è donna – racconta infatti la giovane pizzaiola – e non è di certo solo donna in quanto sostantivo femminile , ma donna perché non va mai maltrattata, bensì trattata e maneggiata con molta cura in ogni fase della sua vita, da quando nasce e viene elaborata… fino a quando viene sfornata. Ma non finisce qui! – aggiunge infatti Michela – per me la pizza è la seconda donna della mia vita, dopo mia mamma, entrambe sono e saranno sempre nel mio cuore”.
Michela Carbone: passione e impegno
Una professionalità quella della pizza legata dunque al genere maschile, ma non poi così tanto in realtà, soprattutto se si considera che Michela l’ha saputa conquistare sin dalla sua più tenera età. “Praticando questo mestiere sin da bambina, non mi sono mai resa effettivamente conto delle sue difficoltà! l’ho imparato giocando… e non c’è niente di meglio, e a dirla tutta, non sento nemmeno di aver conquistato qualcosa, ho semplicemente seguito la mia passione e continuerò a farlo mettendoci sempre il massimo impegno”.
Il tripudio di gusti e colori di Michela Carbone
Un’abilità quella di Michela Carbone che per quanto evidente, matura e pronta all’ulteriore evoluzione, sa comunque brillare per intensa umiltà e semplicità e non di certo per rivalsa o conquista. “Sicuramente ho dei punti forti e la creatività credo sia una di questi. Mi piace infatti creare sempre nuove pizze e tra le mie specialità la più richiesta è sicuramente “Regina saporita”, una mia creazione vero tripudio di contrasti tra gusti e colori! Il mio modo di lavorare, in effetti, piace davvero molto e ne sono felice… ma, rispetto ad un pizzaiolo uomo – aggiunge la dolcissima Michela – non credo di avere nulla di meno, ma nemmeno nulla in più, anzi, il mio maestro è mio papà e da lui ho ancora molto da imparare”. E se sono queste le premesse per Michela Carbone, non solo imparerà.. ma avrà anche, certamente, tanto da insegnare.
s.g