Marco Quintili, maestro pizzaiolo pluripremiato, ha portato a Roma la sua esperienza e la sua passione per la pizza napoletana. Dopo aver lavorato per anni dietro le quinte come pizzaiolo e formatore. Ed aver in prima persona studiato sapori, ingredienti e tradizioni, Marco nel 2018 decide che è arrivato il momento di lanciare un progetto tutto suo.
MARCO QUINTILI TRA TRADIZIONE E NUOVE APERTURE
Spinto dall’amore per il suo lavoro e dal desiderio di far conoscere la sua pizza, apre il suo primo locale nel quartiere periferico di Tor Bella Monaca. è stato un grande successo fin da subito: Marco ha investito tanto sulla comunicazione sui social –la sua attività vanta un seguito notevole- ma è stato il sapore della pizza la miglior garanzia. La notizia di questa pizzeria napoletana è diventata un passaparola da parte di clienti soddisfatti: Non solo tanti residenti di Roma e zone limitrofe, ma anche turisti provenienti da diverse città italiane riempiono ogni giorno il locale, a dispetto dell’idea di evitare i quartieri periferici per il lancio di un business
La pizza de i Quintili riassume tutta l’esperienza di Marco, che si muove tra il rispetto per la tradizione e l’azzardo di proposte nuove. Si tratta di una pizza leggera, soffice, dal cornicione doppio e pronunciato, resa digeribile dall’impasto a caldo. Ma una buona pizza non è fatta solo di passione e competenza, ma anche dei giusti ingredienti, che siano genuini e di qualità. ‘il segreto è la qualità eccelsa delle materie prime’, così risponde Marco quando gli si chiede qual è il segreto della sua pizza. La scelta cade quasi interamente su prodotti di aziende campane: troviamo i pomodori de ‘La Torrente’, i formaggi di ‘Mozzarè’ e una vasta scelta di oli extravergine di piccole aziende olivicole.
ALLA CONQUISTA DI ROMA
E a poco piu’ di un anno dall’apertura del locale a Tor Bella Monaca, Marco apre una seconda sede in una zona piu’ centrale di Roma, a Furio Camillo, non distante dal quartiere di San Giovanni. Una scelta vincente che rischiava però di essere messa in difficoltà dallo scoppio della pandemia. Era proprio l’inizio del 2020. Anche in questo caso, Marco studia e mette in pratica un nuovo impasto, per rendere digeribile la pizza anche nel caso di delivery, come se fosse appena uscita dal forno e portata al tavolo.