La pizza è senza alcuna ombra di dubbio il piatto che maggiormente indentifica Napoli e la Campania tutta nel mondo intero. La regina incontrastata è certamente la nostra Margherita ma anche sua “sorella”, la marinara, merita prestigio e la giusta attenzione.
Marinara: un po’ di storia
Una delle pizze più semplici e amate di sempre, la Marinara è stata la seconda, nella storia della gastronomia italiana, ad essere “battezzata”. I marinai napoletani fanno nascere la pizza alla Marinara nel 1700, originariamente condita dai ceti più poveri con solo pomodoro fresco, olio extra vergine e origano. I più abbienti, potevano permettersi l’aggiunta di acciughe e cecinielli, i pesciolini di scarto usati per le paranze di mare. Si narra che un pizzaiolo del porto di Napoli, stanco delle lamentele dei marinai che gli intimavano di condirla, decise di aggiungere qualcosa che non andasse ad incidere sul prezzo ma ne migliorasse il sapore. Fu così, che fece la sua comparsa l’aglio fresco, tagliato a pezzi piccoli. Non una pizza a base di pesce, ma di fatto dedicata ai pranzi poveri dei marinai partenopei.
La Marinara di pizzeria Fermento
Acceso sostenitore della tradizionale pizza napoletana, il maestro pizzaiolo Giuseppe Crapetti, titolare della pizzeria Fermento di via Pigna al Vomero, riserva da sempre una grande importanza alla Marinara. «Se è vero che gli ingredienti che compongono questa pizza sono l’emblema della semplicità è altrettanto vero che la sua preparazione richiede un attento studio della materia prima impiegata – spiega ai lettori Giuseppe Crapetti. L’utilizzo di un pomodoro di elevata qualità, ad esempio, è fondamentale per offrire quel tocco in più di gusto e raffinatezza a chi decide di ordinarla in pizzeria. Aglio, olio Evo e origano vanno a completare un quadro degno dei migliori artisti».
La Marinara di Fermento: una pizza da provare!
Come detto pocanzi, Fermento offre ai propri clienti la possibilità di gustare una Marinara composta da ingredienti di assoluta qualità. Insomma, tutti possono fare una Marinara, ma solo la qualità della materia prima è in grado di fare la differenza.
M. B.