“La riapertura è stata una vera boccata d’ossigeno per l’umore, ne avevamo bisogno, anche se ha conseguentemente rallentato il Delivery che ci ha tenuto in piedi per tanti mesi grazie a numeri davvero inaspettati”. Marco Quintili racconta in maniera schietta e diretta il suo momento, fatto naturalmente di alti e bassi come per tanti altri suoi colleghi, ma per fortuna con alcuni dati confortanti. La sua, nella capitale, è stata una rapida ascesa: prima l’apertura de IQuintili a Tor Bella Monaca dove ha proposta una pizza inconfondibile che ha subito conquistato la clientela, quindi una seconda sede in zona Furio Camillo, per confermare quanto fatto di buono fino a quel momento, quindi la brusca frenata dovuta alla pandemia.
Papà toscano, mamma casertana, una vita trascorsa nella provincia campana ed una lunga esperienza maturata tra molini e pizzerie: questo il percorso personale e professionale del fondatore della pizzeria IQuintili, che oltre alle due sedi romane e quella a Napoli, tra pochi mesi potrà contare su una terza insegna nella capitale in zona Laurentina, nello specifico alla Montagnola: “Sono sacrifici che facciamo in prima persona mia moglie ed io, senza aiuti esterni, senza altri soci, ma con grande entusiasmo e determinazione. Il riscontro avuto con il Delivery ha confermato il buon lavoro fatto in precedenza, grazie ad una squadra costruita negli anni e su cui posso fare pieno affidamento”.
Farina e materie prime, il mondo di Marco Quintili
“Dopo aver insegnato panificazione per tanti anni ho iniziato a collaborare con una azienda molitoria, e ciò mi ha consentito di imparare a conoscere il grano in maniera profonda, capendone pregi e difetti, imparando a sfruttarne appieno il potenziale”. Un’esperienza che gli ha permesso di mettere a punto una pizza che lui definisce “tecnicamente napoletana”, che si ispira alla ricetta della tradizione per essere personalizzata da Marco con una veste più moderna, fatta di estrema leggerezza e topping che valorizzano prodotti unici: “Tendo ad innamorarmi di alcuni ingredienti, delle loro caratteristiche ed origini, come nel caso del Torrentino, un particolare pomodoro tipo Piennolo che amo e che utilizzo per condire la Cesarina, una delle pizze che preferisco, e diventa grazie alla cottura appassito ma ricco d’acqua all’interno”.
Da lockdown alla riapertura, un periodo di attese e riconoscimenti
“Aver ricevuto premi e riconoscimenti mi ha emozionato, è stato gratificante veder riconosciuta la qualità del mio lavoro, anche se devo ammettere che mi è sinceramente spiaciuto non aver potuto festeggiare come avrei voluto e non aver potuto condividere con i miei clienti più affezionati questi momenti. Ma l’impatto emotivo è stato importante per sopportare lockdown, chiusura ed i tanti mesi trascorsi in attesa di novità” ci confida Marco mentre assaggiamo la sua versione della Pizza alla Carbonara, che colpisce per equilibrio ed armonia dei sapori. Interessante anche la sua filosofia relativa alla proposta gastronomica ed alla strutturazione del menu: “Sostituisco alcune pizze periodicamente, seguendo la stagionalità ma non in maniera rigida, perché mi affido soprattutto al mercato ed alle opportunità che mi offre, scegliendo i migliori prodotti disponibili”.
Creatività e passione
Freschezza e qualità sono i parametri fondamentali che Quintili utilizza per scegliere le materie prime, senza trascurare un fondamentale lavoro di ricerca che lo porta a scoprire prodotti unici che spesso vengono utilizzati per reinterpretare in maniera creativa anche i fritti, come nel caso della golosa Crocchetta burro e alici, idea nata dal ricordo della merenda che il papà preparava quotidianamente a Marco, o con la versione con l’intrigante Prosciutto di Pecora, salume dall’incredibile intensità di sapore. E le pizze de IQuintili? Una riuscita fusione di proposte classiche personalizzate da Quintili e di idee originali legate di un invisibile, ma riscontrabile al palato, filo conduttore, quello del sapore autentico.
l.s.