Gruppo Italiano Torrefattori Caffè

Gruppo Italiano Torrefattori Caffè a difesa del Made in Italy

Il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè decide di esporsi con una lettera a Draghi. Il settore è in difficoltà, occorrono provvedimenti precisi

Gruppo Italiano Torrefattori Caffè è un’associazione italiana che riunisce al suo interno ben 225 imprese del settore della torrefazione e che unisce, in questo particolare momento storico, anche le disperate esigenze di un’intera filiera ormai in estrema difficoltà. Il settore della torrefazione nazionale rappresenta, infatti, un altro ramo del Made in Italy duramente colpito dalle restrizioni della pandemia. Ed é proprio a tal proposito che il Gruppo Italiano Torrefattori Caffè sceglie dunque di attivarsi. Schierandosi quindi contro la mancanza di prospettiva delle ultime misure restrittive e attraverso una lettera indirizzata proprio al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministeri.

Gruppo Italiano Torrefattori Caffè: La lettera a Draghi

Alessandro Bianchin, Presidente GITC, spiega: A tutela delle Torrefazioni italiane e vicini ai pubblici esercizi, abbiamo interpellato il Presidente del Consiglio e i Ministeri di competenza. Debbono impegnarsi ad agire ora.  Occorre arginare l’ondata di fallimenti che rischia di diventare inarrestabile. Siamo disponibili ad un serio confronto che porti alla revisione delle direttive e all’adozione di nuovi protocolli che permettano alle imprese di programmare e di lavorare.”

Duro colpo per il Made in Italy

Registra un picco di oltre il 40% la perdita del fatturato 2020 per il comparto del caffè. È il declino di un’eccellenza nazionale. La crisi di una realtà che è ancora in grado di farsi portatrice nel mondo di cultura e qualità. Realtà che soffre, proprio come il settore della ristorazione, delle numerosissime limitazioni scaturite dall’emergenza sanitaria da COVID-19.

Finestre temporali limitanti

Ad impedire oltremodo la ripresa e l’organizzazione del settore sarebbero soprattutto le finestre temporali di massimo due settimane dettate dai decreti. Questi, infatti, non permettono alcuna programmazione per i pubblici esercizi.

Gruppo Italiano Torrefattori Caffè: La situazione non è più sostenibile

Nella lettera, Bianchin sottolinea: “Non è più sostenibile a quasi un anno dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, continuare ad adottare un metodo che non consente alcun margine di programmazione per gli imprenditori, dettando aperture e chiusure da un giorno all’altro”.

Più certezze e maggiore chiarezza

Più certezze, maggiore chiarezza sui ristori, maggior inclusione e indennizzi a beneficio delle filiere collegate e delle torrefazioni del caffè e l’apertura dei pubblici esercizi con un ampliamento della fascia oraria e l’inserimento del caffè espresso italiano nel contributo a fondo perduto MIPAAF. Sono questi alcuni dei principali punti richiesti dalla lettera. Gruppo Italiano Torrefattori Caffè saprà monitorare gli esiti della richiesta e tenerci aggiornati sui prossimi sviluppi.
 
s.g
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