Giovanni Santarpia, vero e proprio punto di riferimento della tanto bella quanto saporita Firenze, oltre che patron dell’omonimo locale inaugurato nel 2020, non è un solamente un’eccelsa personalità premiata con ben tre spicchi della guida Gambero Rosso, bensì l’essenza stessa della fantasia. Ecco la sua storia!
Giovanni Santarpia: Un’esigenza divenuta passione
“Mi sono avvicinato al mondo dell’arte bianca per pura esigenza lavorativa — racconta infatti Santarpia — ma ho saputo trasformare il mio lavoro nella mia passione più grande e sono davvero grato per questo. Tutti i giorni posso dire di potermi alzare e fare ciò che mi piace”.
Il primo mentore
Un percorso nato per esigenza dunque, ma non per questo meno illustre o di importanza formativa. “Il primo mentore che ho avuto la fortuna di avere è stato Espedito Raffone, “Zii spedito” come lo chiamavamo noi che lavoravamo in pizzeria. — aggiunge infatti il fantasioso pizzaiolo — Lui, con più di 70 anni di esperienza, ci ha insegnato i segreti della pizza e della panificazione napoletana e stabiese”.
L’esordio di Giovanni Santarpia
L’esordio ufficiale col primo locale è tuttavia avvenuto nel 2006. “Il mio primo locale ho avuto la fortuna di aprirlo nel 2006 — racconta infatti Santarpia — in un luogo magico, un paesino medievale degli inizi del 900 tra Firenze e Siena e chiamato San Donato in Poggio. — e aggiunge — Ho tenuto questo posto per 10 anni ed è proprio questo il luogo in cui ho acquisito i primi tre spicchi Gambero Rosso nel 2013”.
Un percorso di gusto… e di successo!
Un percorso nato per esigenza quindi, ma anche un percorso impegnato e soprattutto fortunato. Il successo del 2006 ha infatti potuto avere degna replica con l’insegna “Giovanni Santarpia” nata nel 2020. “ La scelta della location — racconta Santarpia — è arrivata per puro caso, o forse no: ho scelto di aprire il mio tempio dalla pizza a metà strada tra Firenze e Tavarnelle, due luoghi che mi hanno dato tantissimo, con persone che mi hanno sempre fatto sentire parte della comunità”.
L’amore per la pizza… e non solo!
L’amore è infatti un sentimento davvero importante per Santarpia, un’emozione che permea non solo i suoi risultati gastronomici ma anche la sua stessa attività. “Ho la fortuna di amare il mio lavoro, e come me tutti i mei collaboratori — afferma infatti a tal proposito Santarpia — perciò cerchiamo sempre di trasmettere è l’amore per ciò che facciamo, in un contesto di cordialità e amicizia, perché si sa che le cose buone lo sono ancora di più se condivise tra amici”.
Gli ingredienti della pizza di Giovanni Santarpia
Amore quindi, ma anche passioni, sorrisi e, soprattutto, tantissima fantasia. Sono questi infatti gli ingredienti principali del magnifico successo gastronomico di Santarpia e di un menu che, proprio come le stagioni, sa variare, riproporsi e rinnovarsi trimestralmente con soli prodotti freschi e di assoluta qualità. “Il mio principale ideale è la fantasia proprio perché cerco sempre di offrire tradizione e innovazione nel mio menu – precisa inoltre a riguardo lo straordinario Pizzaiolo — tento sempre di accostare sapori tipici con altri rivisitati – e continua — ma la pizza che più mi rappresenta resta ben ancora alla tradizione, e cioè la salsiccia e friarielli. Da piccolo — aggiunge il pizzaiolo — mia madre mi preparava come secondo piatto una portata a base di salsiccia e friarielli ed io mi immergevo, letteralmente, dentro la pentola con le mani per prenderne quanto ne potevo, un po’ come come fa Totò nel film Miseria e Nobiltà con gli spaghetti al pomodoro. A quel punto dovevo scappare, perché mia madre mi rincorreva”.
Santarpia: un giovane e goloso destino
Una passione nata dunque per esigenza o forse già racchiusa nel destino di Santarpia sin dalla sua golosissima infanzia? Chissà. Fatto sta che da oggi il nome di Giovanni Santarpia è indissolubilmente legato a quello della pizza.
s.g