La pizza è risaputo, è una saporitissima specialità nata come pietanza povera ma nel tempo divenuta regina indiscussa della più raffinata gastronomia. Di fatto la pizza è ben più di un succulento prodotto, é un vero e proprio simbolo di una Napoli senza tempo e se la si considera nella piena totalità del suo contesto… addirittura un sacro rito. Non a caso quando si parla di pizza la si definisce, in riferimento anche all’episodio dell’omonimo film, l’oro di Napoli. E se è vero che la pizza rappresenta l’oro di Napoli, Gennaro Nasti allora… è davvero il migliore degli orefici.
Gennaro Nasti: l’evoluzione della pizza
È Gennaro Nasti, infatti, il più celebre maestro internazionale della nota specialità italiana; e sanno ben testimoniarlo i suoi successi parigini come il Bijou di Montmartre e il Popine in Boulevard de Menilmontant. Giudicata come la miglior pizza dalla più autorevole graduatoria del Gambero Rosso, quella di Gennaro Nasti è di fatto l’evoluzione più sopraffina della ben nota Margherita napoletana. Una pizza che il 46enne di Secondigliano ha saputo impastare anche con una bottiglia di champagne per ogni chilo di farina e vendere a più di 50 euro.
Una tradizione di famiglia
Figlio di madre ristoratrice e di un padre pasticciere, Gennaro si innamorò della pizza già da piccolino. Suo padre infatti era solito accompagnare il piccolo Gennaro da Michele a Forcella, il più storico locale della tradizione partenopea e così, tra un impasto e l’altro, anche lui iniziò a studiare l’arte bianca e a metterla in pratica nella pizzeria dei fratelli Abbate.
Gennaro Nasti: un lungo percorso
Il primo locale di Gennaro Nasti aprì in Spagna nel 2010, a Barcellona per la precisione, ma non fu un clamoroso successo. Solo con la tanta esperienza come consulente a Seattle, a New York, a Las Vegas e in tante altre città americane Gennaro riuscì a farsi notare. Grandi giornali cominciarono infatti ad accorgersi di lui, realtà davvero importanti… quelle come il New York Times e persino il Daily News.
L’avventura parigina
Ma fu solo l’intrepida avventura parigina a decretare e segnare nel definitivamente nel 2014 il suo primo vero successo. Un successo le cui carte vincenti si celarono proprio nella forte passione di Nasti, nella sua precisione e nella sua cura per la ricerca dell’eccellenza.
La ricerca di Gennaro Nasti
Tanta ricerca e tanta geografia dunque! Ma i prodotti utilizzati da Gennaro, restano sempre rigorosamente campani. Basti pensare, infatti, alla mozzarella che si fa recapitare dalla Campania ben volte a settimana. Assolutamente italiani sono anche i gustosissimi e nostrani prosciutti, i culatelli, le farine, i formaggi, ed ancora, i peperoni, i carciofi e i pomodori come San Marzano, del piennolo e tanti altri ancora. E tutto ciò lo rende estremamente evidente: Gennaro è un vero e proprio chef, non solo un pizzaiolo. Un avventuriero del gusto che da anni si pone come obiettivo quello di “restituire il giusto valore alla pizza nell’alta cucina”.
Un nuovo obiettivo
Ed è proprio in onore di tale obiettivo che lo chef pizzaiolo Gennaro Nasti ha deciso di lasciare ai soci i suoi due locali parigini storici e aprirne un terzo tutto suo! Un obiettivo, quello di Gennaro, che vuol però farsi anche testimone di un forte salto di qualità ambito e per cui lo stesso chef confessa: “ voglio ottenere una stella Michelin con una pizzeria”.
Gennaro Nasti: una grande evoluzione
“Ci sarà una grande evoluzione nelle preparazioni e molta attenzione ai dettagli, al vino, al servizio – spiega Gennaro- Proporrò un menù dello chef con sette impasti diversi, un menù del sous-chef con quattro assaggi e un menù napoletano con cinque pizze meno lontane dalla tradizione. (…) Non riesco a stare fermo. Mi piace mettermi costantemente i gioco, perché vivo ancora di sentimenti”
Sentimenti che brillano
Sentimenti importanti quelli di Gennaro Nasti che sanno dunque brillare proprio, e forse anche di più, del tanto famoso oro di Napoli.
s.g