Dal sud Italia al Sud del mondo, la storia di Carmine Esposito

Che ci fa un ventottenne napoletano nella punta estrema del Cile? Stiamo parlando del giovane Carmine Esposito. Mentre lavorava in Inghilterra, ha conosciuto una sua collega argentina diventata poi sua moglie. Che gli raccontava come in Patagonia , lì dove ci sono la fine del mondo e il parco nazionale Torres del Paine. Dove arrivano i turisti, ma non c’è una bella pizzeria. E Carmine Esposito parte e va, mette un punto, come il primo uomo sulla luna.

Si è partiti nel 2017 con pochi mezzi e poche risorse. Ma con tanto amore per questo mestiere e tanta voglia di portare una ventata di novità a sud del mondo. Le scelte di Carmine Esposito si sono rivelate vincenti. La pizzeria di Puerto Natales si spande su sessanta metri quadrati, nove tavoli, pareti di legno, un murales che ritrae Maradona e i Quartieri Spagnoli. Nel locale adesso lavorano sette persone e si lavora ininterrottamente dalle 12 alle 24. Si rinuncia anche al giorno libero vista l’affluenza di clienti.

Le pizze più richieste sono quella selvaggia, con la carne di guanaco. La mediterranea con i gamberetti e la vegetariana. Non sono mancate richieste fuori menù dagli accostamenti bizzarri, come l’accostamento tra carne di guacano e salmone. Ma d’altra parte, i clienti vanno accontentati.

Si cerca, per quel che possibile, di adottare ingredienti freschissimi del territorio, come il basilico.

L’importazione della mitica e sacrosanta mozzarella di bufala è però purtroppo molto onerosa. Dunque Carmine Esposito si rivolge all’Argentina.

La differenza fondamentale a detta di Esposito tra italiani e sud americani è una questione di background culturale. Ci ha messo un po’ per far capire ai clienti come e quanto va mangiata la pizza. E ad oggi i clienti del posto hanno imparato ad apprezzarne l’impasto leggero. Alveolato e col cornicione alto tipico napoletano.

Progetti futuri per Carmine Esposito? Aprire un’altra pizzeria, questa volta in Sud Italia. Magari proprio nella sua Napoli.

 

 

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