La chiusura di Domino’s, multinazionale della pizza, è stata appena rilanciata dal Washington post come vittoria di una tradizione italiana riconosciuta patrimonio Unesco. Artefice del riconoscimento? Il presidente della fondazione Univerde e già ministro Alfonso Pecoraro Scanio.
Domino’s e pizzerie locali
“Il riconoscimento Unesco – afferma infatti Pecoraro Scanio – ha rafforzato la cultura della pizza artigianale ma soprattutto ha dato prestigio internazionale al mestiere del Pizzaiuolo. Inoltre il rifiuto delle pizze all’ananas o simili è nella cultura gastronomica degli italiani. Direi che è la vittoria dei consumatori consapevoli”.”Ma ora chiedo alle pizzerie locali specie di scuola napoletana – continua Pecoraro Scanio – di offrire lavoro ai dipendenti che soffrono della chiusura di queste filiali . Anche la solidarietà – conclude – deve essere una parte dell’identità di quell’arte dei Pizzaiuoli napoletani riconosciuta grazie alla mia campagna #pizzaunesco”.
Alfonso Pecoraro Scanio: un sentito appello
A rispondere subito all’appello c’è anche l’Antica Pizzeria Da Michele in the world, che decide dunque di offrire posti di lavoro ai dipendenti che l’hanno perso a causa della chiusura di Domino’s. “L’Antica Pizzeria Da Michele in the world accoglie l’invito di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro, e offre posti di lavoro ai dipendenti che l’hanno perso a causa della recentissima chiusura di Domino’s in Italia”! È così che Alessandro Condurro, Amministratore della Michele in the world e segretario dell’Unione Pizzerie Storiche “Le Centenarie”, esprime infatti il proprio dispiacere per le attività commerciali della catena che hanno definitivamente abbassato la propria saracinesca.
Domino’s e Antica Pizzeria Da Michele in the world: un esempio a cui puntare
“Nonostante l’Antica Pizzeria Da Michele in the world proponga un prodotto pizza completamente diverso, la catena Domino’s è sempre stata per noi un esempio a cui puntare, a livello imprenditoriale, per la nostra idea di espansione. È per questa ragione che abbiamo deciso di supportare le tante famiglie in difficoltà, dopo la chiusura delle sedi italiane; offrendo ai dipendenti rimasti disoccupati un lavoro, in una delle nostre sedi nel
mondo, nei diversi campi possibili, dal servizio di sala al ruolo di pizzaiolo. Per i nuovi assunti, sarà necessario un periodo di formazione, per conoscere la nostra pizza e poterla portare nel mondo”.
Per chi vorrà inviare il curriculum, la mail di riferimento è info@micheleintheworld.com.