Il bicchiere trasparente, colmo di questo meritevole vino, da contenitore senza anima diventa un calice che racchiude grande bellezza e sensualità. Parlare di Chassagne Montrachet dona subito forti emozioni agli amanti dei grandi vini. L’area di cui parleremo oggi è famosa per la produzione di vini bianchi – ricchi e longevi- considerati i migliori al mondo. Il nome di questa zona – Montrachet – in epoca romana Mons Rachicensis, significa collina brulla e senza alberi. La viticoltura fu introdotta nel XIII secolo, mentre il primo elogio di questo vino è del 1728, quando un tale Claude Arnoux lo descriveva come la “migliore sintesi di bellezza e qualità racchiusa in un vino costoso”.
Come è il Montrachet?
Organoletticamente questo vino ha un abito color oro con riflessi verdi ed è caratterizzato da sentori di burro d’alpeggio e cornetti caldi, felci, frutta secca e miele millefiori. Pur essendo corposo, non perde grazia ed armonia. In bocca è netto, sontuoso e profondo. Alcune bottiglie di Chassagne Montrachet arrivano a costare tra i 3000 e i 5000 euro e sono davvero preziosissime. Viene definito il “Re degli Chardonnay”. Questo vino va consumato invecchiato oltre i 10 anni per assaporare il suo gusto unico e armonioso.
Leggenda del Montrachet
C’è un’antica leggenda che aleggia nel passato del Montrachet. Si narra che tanti anni orsono il proprietario di questa terra fosse uno solo e che al momento dell’eredità, contrariamente alle usanze del tempo, divise la terra in due parti: una conferita al figlio legittimo, il “Cavaliere”, l’altra al suo figlio illegittimo “il Bastardo”. Ancora oggi nelle denominazioni dei vini si ritrova questa leggenda: Chevalier Montrachet e Batard Montrachet.
m.s.