PizzAut, quando l’inclusività è l’ingrediente vincente

PizzAut è un progetto nato qualche anno fa in terra lombarda. Ed ha un fine nobile. Ossia, quello di dare autonomia e futuro a una categoria, quella dei giovani con caratteristiche tipiche dello spettro autistico. I ragazzi dello staff di Pizzaut sono accomunati da una condizione di emarginazione e solitudine a causa di una condizione che li accompagna fin dalla nascita: l’autismo. La loro riscossa è arrivata grazie alla pizza e all’idea di un uomo visionario, Nico Acampora, che ha fatto quello che nessuno aveva mai osato prima, dare loro una possibilità di vita “normale”.

PizzAut, il progetto

Pizzaut, prima che una pizzeria, è dunque un progetto di inclusione sociale creato da chi il “problema” lo vive da dentro.

Nico Acampora viene lavorativamente lontano dalla ristorazione. Infatti era un educatore e si occupava di minori, la scelta del settore merceologico in cui cimentarsi è stata dettata più dalle possibilità di inserimento dei ragazzi autistici nell’attività che da un freddo business plan. Nico, che ha un figlio autistico, individua la pizzeria per diretta esperienza con suo figlio. Con un bambino autistico non è facile andare a mangiare fuori. Quindi si optava per invitare gli amici a casa. E preparare le pizze per tutti. E suo figlio Leo ha cominciato a toccare l’acqua, la farina e a maneggiare l’impasto. E se è fattibile per un bambino di otto anni, lo è certamente NCHE anche un ragazzo di 20. Così, in maniera empirica, Nico ha pensato che si potesse fare un ristorante gestito da ragazzi autistici.

Sono emersi gli aspetti difficili del progetto, agli occhi delle persone. Gli autistici non sanno stare in mezzo alla gente, non sopportano la confusione, non possono lavorare a contatto con le persone. Ma Nico trova sfidante tutto ciò. Non esite l’ autismo, ma gli autismi. Quindi basta individuare le caratteristiche di ognuno e valorizzarle.  PizzAut offre una differenziazione di mansioni tale che può rispettare le necessità di ogni tipo autismo. Chi non ama le esperienze tattili sta in sala, chi non ama la confusione sta in cucina.

Per quattro lunedì al mese, lo staff ha un suo spazio grazie ad un ristoratore che crede nel progetto.

Non è più Nico a cercare i ristoranti per fare le serate ma sono i ristoratori a chiamare i ragazzi di PizzAut da tutta Italia. Per tutti è un’esperienza meravigliosa ma anche la verifica dei loro grandi limiti che potevano essere superati solo in un locale disegnato apposta per loro. Nasce così a Cassina de’ Pecchi, vicino a Milano, PizzAut

Per capire quanto siano buone le pizze di PizzAut basta dire che assaggiarle c’è una lista d’attesa di almeno tre mesi. Ci sono clienti abituali che prenotano, per sicurezza, una sera al mese per tutto l’anno.

In più, per garantire lavoro ai ragazzi autistici,  in collaborazione con la scuola professionale Fondazione Mazzini di Cinisello Balsamo, vicino a Milano, è stato creato, a Monza, Aut Academy.

 

 

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