Extremis, la pizzeria di Roma dal format unico nel suo genere

Tre amici, tre esperienze professionali diverse e tre personalità. Accomunati tutti dalla stessa passione: il buon cibo. E dunque, la ricerca di ingredienti pregiati, la loro valorizzazione in cucina. Stiamo parlando dei giovani Mattia LattanzioGiovanni Giglio ed Edoardo Cicchinelli, titolari della pizzeria Extremis di Roma. Siamo in zona Pietralata.

I tre hanno deciso di unire le forze per dare vita a una pizzerie sui generis, capace di coniugare la pizza contemporanea e la cucina alternativa.

L’obiettivo è quello di unire le tre personalità in un pensiero unico. Che possa confluire in un nuovo spazio. Extremis è il nome giusto per una realtà che nasce dalla voglia di intersecare più argomenti e ambiti, dalla cucina alla musica, passando per l’arte.

Non è la prima volta che mondo gastronomico e artistico si avvicinano: qui si fonderanno in uno stesso spazio creativo in via di Pietralata, con grande veranda esterna che ospita 75 coperti, più altri 70 nella sala interna.

Il focus principale resta, naturalmente, la cucina.

Ad occuparsi della selezione delle materie prime è Edoardo. Il quale già da tempo con la sua Ethical Food Selection si occupa di distribuire prodotti agricoli di nicchia. Dapprima era riservato solo ai ristoratori e agli addetti ai lavori, poi anche ai privati a partire dal lockdown. Ai fornelli, invece, trioviamo Giovanni e Mattia: il primo si è fatto le ossa a La Gattabuia, mentre il secondo ha lavorato a Palazzo Dama come executive chef, nel Palazzo del Quirinale e nella cucina di Pipero per due anni, per passare poi da Spiazzo e Seu Pizza Illuminati. Dei curricula di tutto rispetto per tutte e tre le anime di Extremis.

Curiosa e originale l’offerta proposta da Extremis, a cominciare dagli antipasti: c’ è una “Lingotteria” a vista. Appunto, da cui usciranno i Lingotti con ripieni diversi, più una selezione di fritti classici e “al cucchiaio”.

Per quanto riguarda le pizze, ci sono quelle al padellino, rivisitate in versione ancora più croccante e friabile, la “Crumbly”, e poi la napoletana. Tutti gli impasti sono realizzati mediate l’utilizzo del prefermento, una preparazione che prevede 24 ore di maturazione e altrettante di lievitazione per proporre un prodotto altamente digeribile.

Il focus è sì la pizza, ma senza scindere il legame con l’arte. Infatti, in collaborazione con la galleria d’arte e associazione culturale romana “Agarte – Fucina delle Arti”, la pizzeria Extremis esporrà una selezione di opere della collezione contemporanea supervisionata dall’art director Alessandro Giansanti.

 

 

Continuate a seguirci su Instagram.

Altre storie
Il supplì “al telefono”, il re del finger food laziale
Il supplì “al telefono”, il re del finger food laziale