Dal Giappone arriva la TV che fa sentire i sapori

rivoluzione nel mondo digitale

Se è vero che la storia non è che un ripetersi di corsi e ricorsi, è vero anche che dal Giappone ci sono idee così –in gergo- avanti che sul serio sembrano provenire dal futuro.

 

Invenzioni di qualsiasi genere. Anche impensabili. Per esempio, quante volte avremmo voluto assaggiare quella pietanza mostrata in uno spot pubblicitario? No problem. Potremmo riuscire a farlo a breve. E come? Semplice. Utilizzando Taste the Tv.

 

Dal Giappone si guarda la tv con gusto

 

Arriva dal Giappone l’ultima frontiera della televisione, che aggiunge alla visione un terzo senso, oltre a quelli di vista e udito: il gusto.

 

Infatti Taste the tv  è un dispositivo che consente letteralmente di leccare lo schermo per assaporare ciò che viene mostrato normalmente tramite immagini e suoni.

 

La geniale quanto strampalata invenzione si deve al professor Homei Miyashita dell’Università di Meiji a Tokyo.

 

L’obiettivo è di consentire alle persone di vivere l’esperienza di qualcosa come mangiare in un ristorante dall’altra parte del mondo, anche restando a casa.

 

Ma come funziona questa tv trisensoriale? C’è un display posto in posizione quasi orizzontale, che favorisce l’assaggio, e c’è un carosello che contiene 10 contenitori di sapori. Questi ultimi, combinati tra loro a imitare il gusto del cibo rappresentato visivamente, creano quindi un piccolo campione, che viene poi spruzzato su una pellicola igienica posta sopra lo schermo televisivo, pronto per essere assaggiato con la lingua.

 

Taste the Tv

 

Il primo prototipo di questa nuova tv è stato realizzato nel corso dell’ultimo anno. Iniziato dal professor Miyashita, e perfezionato insieme al suo team di 30 studenti.

In effetti gli eventuali utilizzi sono davvero tanti. Si va da programmi di cucina totalmente immersivi alla possibilità di assaggiare piatti al ristorante prima di ordinarli. Fiino a corsi a distanza per cuochi e sommelier.

 

Questo dispositivo potrebbe cambiare totalmente l’approccio alla tv e al mondo del food per come lo conosciamo.

 

Il tutto, peraltro, a un costo, tutto sommato, contenuto: sotto i mille euro.

 

 

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