riconoscere una buona pizza

I 10 consigli indispensabili per riconoscere una buona pizza

Ecco a cosa bisogna fare attenzione

Come si fa a riconoscere una buona pizza? Non conta se è doppia o fine. In fondo, ciò dipende dalla scuola del pizzaiolo e dai gusti personali. Infatti ci sono cose da tenere ben presenti. Ecco dieci consigli utili e indispensabili per riconoscere una buona pizza.

 

COME RICONOSCERE UNA BUONA PIZZA

La prima volta che provate una pizzeria, ordinate preferibilmente una margherita, quindi “vivisezionatela”. Sarà più semplice, data la semplicità di ingredienti e di gusto, riconoscere immediatamente se è ben fatta o meno.


La pizza deve essere di forma tonda, di diametro non superiore ai 35cm, con il cornicione rialzato e la parte centrale spessa max 4mm. Non devono spiccare nitidamente gli ingredienti ben amalgamati tra di loro. Non deve esserci un miscuglio di sapori e consistenze, ma ogni ingrediente deve percepirsi distintamente.

I più esperti suggeriscono di fare la Prova del fazzoletto. Prendete una fettina di pizza e appoggiatela su un tovagliolo bianco. Se è buona non deve lasciare segni di olio.

Occhio anche ai profumi. Infatti la pizza deve avere quella buona fragranza di pane, ma non si deve sentire il forte odore di lievito nell’impasto. Chi usa troppo lievito commette un errore grossolano.

Le materie prime devono essere fresche e buone, ed è facile riconoscerle. Se una pizza ha degli ingredienti vecchi si sentono subito al primo morso. Se le farine sono vecchie sanno di stantio e si sente subito. L’olio non deve essere rancido.

Per riconoscere una buona pizza conta soprattutto la lievitazione: se non digerita la pizza entro 5 ore l’impasto non era ben lievitato. La pizza non deve essere gommosa, la masticazione deve essere facile. Quando è tagliata, la massa interna deve essere ben cotta, non avere ancora parti “bagnaticce”.

Inoltre, attenzione al colore della parte inferiore della pasta. Solleviamo la pizza con un coltello e diamo un’occhiata al colore: se è giallo paglierino vuol dire che durante il processo di lavorazione il cereale ha lavorato bene, non ha subito shock termici.

Un’ottima pizza non deve essere quindi né gommosa né tanto meno eccessivamente friabile: la consistenza in bocca è sicuramente la prova del nove.

I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Inoltre la pizza deve essere facilmente ripiegabile su se stessa (a libretto) con il cornicione di 1-2 cm, gonfio, di colore dorato e privo o con pochissime bolle e bruciature. Sollevando da un lato la pizza, la parte inferiore dovrà essere anch’essa dorata e priva di bruciature evidenti. Quando si taglia, l’estremità della fetta non deve piegarsi verso il basso (a meno che non ci sia molto condimento e qui ci sta), né avere una consistenza al centro diversa rispetto alla pasta in prossimità del bordo.

La cottura e lo spessore devono essere uniformi. Se all’interno della pasta ci sono troppi e profondi alveoli questo indica che l’impasto è stata lavorato troppo o che è stato cotto troppo rapidamente.

 

Consiglio bonus: La cosa importante è anche che il forno dove viene cotta la pizza venga essere pulito frequentemente ogni tot d’infornate.  Infatti la patina scura e carbonizzata che si può formare sulla base è dovuta a residui di farina bruciati e non è l’ideale per la nostra salute.

In sintesi, per mangiare una buona pizza è importante che siano presenti tutte queste caratteristiche. Deve essere servita calda, ben cotta uniformemente in tutte le sue parti senza bruciature. Deve essere fatta con ingredienti di qualità, deve avere un bell’aspetto e deve essere di buona digeribilità.

 

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