“da Pino”: il futuro che guarda alla tradizione

Il marchio “da Pino” si fa finalmente grande: nasce a Treviso mare il primo hub della pizza!

Con trentamila impasti al giorno per 60 locali, il marchio “da Pino” si fa finalmente grande e svolta la storia imprenditoriale con un’operazione da ben 5 milioni di euro. Se da un lato, quello della Treviso Mare, si infiamma dunque il dibattito sul futuro polo Amazon, sull’altro brilla, invece, il nuovissimo progetto gastronomico “da Pino”: la prima grande fucina della pizza.

da Pino”: la prima grande fucina della pizza

Previste, infatti, per il marchio “Da Pino” almeno altre sei aperture entro sei mesi; il tutto per un progetto che, sorgendo nell’area Treviso Mare, andrà a creare, per la primissima volta, l’altrettanto prima grande fucina della pizza in cui verranno preparate quasi 30 mila panetti di impasto al giorno.

Primo hub della pizza?

Vogliamo chiamarlo anche hub? In effetti si potrebbe! Ma poco cambia. Il nuovo progetto “Da Pino” sarà, a conti fatti, una consolidatissima realtà in grado di preparare almeno 30 mila palline di impasto fresco al giorno da far viaggiare su altrettanto numerosi furgoni diretti agli oltre 60 locali aperti nel corso degli anni dall’azienda della famiglia Giordano.

Da viale della Repubblica a Treviso mare

E se quarant’anni fa Giuseppe Giordano aprì la prima pizzeria marchiata “Da Pino” in viale della Repubblica, adesso dunque è la volta di Treviso mare. Un passaggio su cui però l’amministratore delegato della società, Francesco Giordano, figlio di Giuseppe, tiene subito a sottolineare: “Guai a chiamarla industrializzazione. Il filo conduttore di tutto resta sempre e comunque il fresco, il prodotto artigianale di qualità, quello che stiamo preparando è un salto di qualità operativo e organizzativo”.

Una sfida e una stretta di mano

Una vera e propria sfida con la pizza dunque, ma anche una stretta di mano alla tradizione. Perché pur valendo quest’operazione quasi 5 milioni di euro e significando l’effettiva realizzazione di un “hub” logistico da 5 mila metri quadrati su un terreno ampio tre volte tanto, Da Pino non vuole certo rinunciare alla bontà della tradizione.

da Pino”: un’ennesima ramificazione

Acquistato dalla società nella grande area commerciale e logistica che si sta attrezzando all’altezza del casello di Meolo, speculare al terreno in cui dovrebbe sorgere il polo Amazon, questo nuovo Hub “Da Pino” di cui ancora non si conoscono bene i tempi di realizzazione, rappresenterà di fatto l’ennesima ramificazione da Pino. “Abbiamo più o meno quadruplicato i punti vendita – spiega infatti Francesco Giordano – e contestualmente abbiamo attuato anche altre aperture di pizzerie classiche!.

Il sapore del successo

Un vero successo se si considera che, ad oggi, “Da Pino” conta 11 pizzerie tra Veneto e Friuli e ben 54 vetrine “Pizzalonga”. Un ennesimo passo in avanti per una realtà intenzionata a emergere ulteriormente pur mantenendo una fortissima riconoscibilità del prodotto e che, proprio per tal motivo, ha deciso di porsi il problema circa la “riproducibilità”. Da qui è nata infatti la decisione di centralizzare per distribuire.

“da Pino”: Una realtà milionaria… ma pur sempre artigianale

Spiega infatti a riguardo l’amministratore delegato: “Vogliamo realizzare una struttura che produca dalle 20 mila alle 30 mila palline d’impasto per la pizza al giorno. Tutte da distribuire nei nostri locali, siano pizzerie classiche che take away. Ma oltre a questo all’interno del polo verranno cucinati gli ingredienti elaborati per il condimento delle pizze e quant’altro serva ai locali”.

Passi in avanti, ma non di certo gli ultimi!

Grandi passi dunque, quelli compiuti “da Pino”, ma non sicuramente gli ultimi. Si prevede infatti nel futuro del grande marchio un’ulteriore crescita costituita da un’altra decina di aperture “Pizzalonga” tra Thiene, Chioggia, Padova, Portogruaro, Verona, Mestre e Silea e basata su di una vera e propria formula d’impasto da fucina di Roncade che per quanto milionaria resterà sempre artigianale… e soprattutto familiare.

s.g

Altre storie
formaggi
Formaggi e latticini: i nuovi protagonisti dell’anno!