basilico napoletano

Basilico Napoletano: la tradizione della famiglia Capasso a servizio del gusto 

Protagonista indiscusso di piatti, storie e leggende, il basilico sa unire tanto i più esigenti palati quanto i cuori più  appassionati. Ecco la storia della famiglia Capasso!

Proveniente  dall’Oriente, e in particolare dell’India, la pianta di basilico ha saputo giungere in Italia attraverso i primissimi scambi commerciali e conquistare, in men che non si dica, un ruolo assolutamente  rilevante nella cucina nazionale. Insostituibile per la preparazione di sughi e salse, oltre che protagonista indiscusso di numerose leggende tra cui quella legata alla quinta novella del Decamerone di Boccaccio e il “Vasinicola”, il basilico ha saputo dunque affermarsi come ingrediente fondamentale ed estremamente benefico al punto da divenire emblema anche di una cultura assolutamente nostrana. A parlarcene nei dettagli è Armando Capasso, titolare dell’Azienda Agricola “Basilico Napoletano” di Marigiliano a Napoli, nonché erede di una meravigliosa tradizione familiare che vede entrambi i genitori coltivatori diretti da almeno 30 anni.

Un’azienda… una famiglia!

“Per me è fondamentale sottolineare quest’aspetto – Spiega Capasso-  l’azienda è di carattere familiare e tendiamo spesso a definirla nostra. Io e mio fratello Emanuele rappresentiamo, di fatto, l’inizio della seconda generazione di questa realtà. Una realtà nata  un po’ per gioco e un po’ per intuito commerciale e per cui mio padre, Luigi , rappresenta a tutti gli effetti il principio di tutto”.

Luigi Capasso: il principio di tutto

“Fu proprio vivendo il mercato ortofrutticolo di Napoli nei primi anni ‘90- continua Armando Capasso-  che papà Luigi notò l’arrivo del basilico dalla riviera ligure e ne comprese l’importanza. Si trattava di un prodotto molto ricercato che iniziò ben presto a studiare anche per capirne il miglior metodo di produzione.”

Capasso: Basilico Napoletano 

Un’azienda, dunque, quella dei Capasso che per quanto simbolo ed emblema di vera tradizione napoletana cela, in realtà, al suo interno anche ben altre origini. “Il nome della nostra azienda potrebbe risultare ingannevole – spiega a tal proposito Capasso- Basilico Napoletano sta sicuramente a sottolineare la nostra terra di appartenenza e le nostre radici. Ma,  contrariamente al nome, quello da noi utilizzato è un basilico  di qualità prettamente genovese. In effetti, a nostro avviso, quello genovese ha delle caratteristiche sicuramente più idonee al mercato che intendiamo soddisfare , e ovviamente anche alla domanda che riceviamo.”

Le caratteristiche del basilico Capasso 

“Le caratteristiche del basilico genovese – continua Capasso- sono la forma a cucchiaio della foglia, un colore verde deciso e non tenue quasi fosse “anemico”. Il basilico genovese ha inoltre una fragranza netta e non tendente alla menta o all’anice e noi lo produciamo 365 giorni l’anno cercando sempre di operare con le migliori tecniche per garantirci il anche miglior risultato come, ad esempio, la produzione in fuorisuolo , sia in substrato che in float system ( in acqua)”.

Un impegno costante 

Un impegno, quello Capasso, che pur brillando di meraviglioso risultato cela in realtà sacrificio e tantissima umiltà. Spiega a tal proposito Capasso: “Accettiamo senza dubbio i complimenti, ma un po’ per indole familiare, un po’ perché sappiamo che l’imprevisto in questo lavoro è dietro l’angolo, preferiamo tenere i piedi saldamente legati a terra, o quantomeno, volare basso. L’impegno c’è soprattutto nella ricerca”.

Continuo miglioramento

“Siamo mossi dalla voglia continua di miglioramento e non posso negare che, proprio in questo periodo, ci siamo messi più in discussione del solito – Capasso aggiunge- La pandemia, le difficoltà come le innumerevoli varianti di clima, o di domanda del mercato ci spinge a prenderci cura dell’azienda come fosse un neonato! con la massima attenzione e le costanti cure. Ancora ricordo di un lontano 31 dicembre alle 23.30 in cui io e mio padre(Emanuele era ancora troppo piccolo) rischiammo di non riuscire nemmeno a fare un Brindisi a casa. Però – conclude Capasso- devo sicuramente ringraziare i miei genitori per come hanno saputo insegnarci valori come impegno e sacrifici”.

Basilico e Pizza: un legame indissolubile 

Un legame indissolubile quello di Capasso, un legame stretto forte alla sua storia, alla sua azienda e alla sua famiglia,  ma anche strettamente connesso ad eventi di settore che riconoscono il ruolo fondamentale del basilico proprio come in quello della pizza.“ Il nostro legame con il mondo della pizza è infatti particolarmente forte!- spiega Armando Capasso- è un po’ come se fosse un patto non scritto.  E, un po’ come ricordano i versi “fronne d’està” di una celebre canzone, crediamo che il basilico sia quell’unico elemento in grado di dare quel tocco in più. Soprattutto per quella che è considerata la madre della pizza: La Margherita.”

La centralità del basilico 

“Se non c’è il basilico – aggiunge Capasso- subito si nota.  Pare come  se mancasse qualcosa per ottenere il giusto equilibrio colori e profumo. Ci teniamo dunque ad essere presenti in eventi e manifestazioni come partner anche per “difendere” le nostre origini agricole,molto spesso considerate sempre ai margini della società. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di far capire che l’agricoltura è un processo evolutivo costante che necessita di un enorme bagaglio di conoscenza”.

basilico napoletano

Armando Capasso: un’evoluzione continua 

Un’evoluzione continua quella descritta da Capasso che mostra però, soprattutto in questo periodo, anche riflessioni più profonde sulle prospettive future.  Spiega Capasso: “Veniamo da un periodo storico che nessuno avrebbe mai immaginato, una fase che ha comportato anche un rallentamento di piani più che concreto. Io e mio fratello siamo giovani, abbiamo 28 e  24 anni, vorremmo correre ma dobbiamo anche essere realisti nel prefissarci i nostri obiettivi futuri e regolarci di conseguenza”.

Obiettivi futuri 

“Certo è – conclude Capasso – che appena tutto sarà tornato alla normalità, uno dei nostri primi progetti vorrà essere  quello di intraprendere un ringiovamento del team e di coinvolgere forze nuove tra cui  principalmente donne perché crediamo che abbiano davvero maggiori capacità organizzative e di precisione. Un futuro, quello a cui puntiamo, anche più  ecosostenibile; un vero e proprio processo virtuoso, ma altrettanto esigente, in grado di puntare sempre alla qualità. Il vero e proprio “must” della nostra azienda.”

Armando Capasso: la fedeltà ai nostri principi 

Uno sguardo puntato al futuro, quello di Capasso, che però resta saldamente radicato anche al suo passato e alla sua tradizione. “ Vogliamo restare fedeli ai principi trasmessi dai nostri genitori – spiega Armando- piedi saldi per terra,  ma sguardo “oltre la punta del naso”. Le nostre origini sono il nostro punto saldo, la nostra identità, e non vanno mai dimenticate!”

s.g

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