Mentre le canzoni degli Abba, di Battisti e di Peppino di Capri facevano da colonna sonora ad una Napoli in pieno fermento; dei giovanissimi studenti dell’ Istituto Calasanzio rientravano vivacemente a casa. I ragazzi, pur essendo accompagnati dalle incognite future e dalle incertezze legate a degli anni che poi sarebbero stati definiti di piombo, discutevano animosamente del Napoli, di automobili, del colpo di stato in Portogallo e persino dell’attentato dell’Italicus. Insieme a quegli stessi ragazzi, tuttavia, ce n’era uno in particolare che rientrava a casa; questo studente si chiamava Gennaro Luciano.
Gennaro Luciano: un ragazzo e il suo destino
Gennaro Luciano, classe 1961, era un ragazzo come tanti… ma non lo era realmente. Il giovanissimo Gennaro, infatti, animato tanto da un vivace presente quanto da un’antica vocazione radicata nel suo DNA, scelse ben presto di accompagnare l’attività del padre Vincenzo a Port’Alba. Fu proprio in quell’antico locale del 1738 che Gennaro Luciano, con la testa protesa verso l’attività di famiglia interamente dedicata alla ristorazione nella blasonata scuola napoletana di via Donnaregina, intraprese dunque la sua lunga scalata verso il successo.
Un giovane erede
I primi anni di gavetta furono intensi, ma vissuti nel segno di una passione radicata nel sangue e nel nome dei suoi antenati che, già due secoli prima, avevano offerto ai napoletani le loro pizze e le loro specialità. Abituato fin da giovanissimo a sentire parlare di antichi clienti come Di Giacomo e D’Annunzio. Ma anche di illustri frequentatori del presente tra cui tanti personaggi della politica, della cultura e dello spettacolo. Il giovane erede della famiglia Luciano non impiegò molto a mettere a frutto nel migliore dei modi la tradizione di casa. Tanto che, giunto l’anno 1982, mentre il papà decideva di dedicarsi alla seconda sede aperta nel cuore del Vomero, Gennaro prese in mano le redini del locale a Port’Alba diventandone persino titolare.
Gennaro Luciano: un’intramontabile storia
Rimasto al comando della pizzeria più antica di Napoli, Gennaro Luciano, fu davvero veloce nel raggiungere i suoi primi successi. Pur legato alla volontà di tramandare con rispetto l’antica disciplina per l’impasto della pizza, infatti, Gennaro non disdegnò mai né lo studio né la ricerca.
La tecnica della popolarità
Apprendendo dai più grandi maestri la tecnica dell’impasto a mano e di una buona maturazione e prediligendo la lievitazione diretta con un solo impasto ed una ridottissima dose di lievito di birra, Gennaro riuscì subito a imboccare la strada della popolarità. Portando, come docente ed ambasciatore, i segreti della sua pizza in giro per il mondo; Luciano cominciò dunque a ricevere premi e riconoscimenti, e così fu sempre… fino ad oggi.
Viaggi e tradizione
Mantenendosi sempre ai vertici dell’attenzione per le sue iniziative benefiche, e per il suo impegno in qualità di socio fondatore dell’Unione Pizzerie Storiche Napoletane “Le Centenarie”, Gennaro non disdegnò il viaggio. Dopo aver insegnato la tecnica della pizza tradizionale a Miami, Fort Lauderdale, Atlanta , Whashington, Nashville, ed ancora, Pittsburgh, Phoenix, Los Angeles, Shanghai, Melbourne e Sydney, il maestro pizzaiolo continuò infatti la sua opera anche verso la Spagna, Londra, Valencia e Malaga.
Pizza d’eccezione
Protagonista d’eccezione a Bra per la Slow Food, a Rimini per il Sigep, ad Arce per il Festival Polselli e a Napoli per Tutto Pizza. Gennaro con la sua “Antica Pizzeria Port’Alba 1738” sa offrire a napoletani e turisti il meglio della pizza… e delle specialità tipiche partenopee.
Gennaro Luciano per una Napoli senza età
Insignito di prestigiosi riconoscimenti come L’”Ercole d’Oro”, “Qualità e Cortesia” e “Ospitalità” dell’Ascom e nonostante le lunghe ore trascorse nel suo storico locale, Gennaro trova ancora oggi il tempo di far parte del corpo docenti dei corsi dell’Associazione Verace Pizza Napoletana e di tramandare le più antiche ed intoccabili regole della sua cara “pizza napoletana”. Pizza che, anche assieme ai suoi figli, ora come allora, continua a sfornare nel nome e nel rispetto di una meravigliosa Napoli senza età.
s.g